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M.V. |
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Costituito il parco agri-culturale ‘Le Colline del Potenza’: ville storiche, giardini, chiese, attrezzature per il tempo libero (trekking, golf, cicloturismo) ed eccellenze enogastronomiche
Un’area estesa oltre mille ettari, ricompresa nel Maceratese tra i Comuni di Cingoli, Treia ed Appignano, attraversata dalle Contrade Botontano, Schito e Pian della Castagna rappresenta il primo esempio in Italia di nascita “dal basso” di un Parco agri-culturale, cui è stato imposta la denominazione di ‘Colline del Potenza’. Di un’area, cioè, interamente di proprietà privata a vocazione agricola, dove tuttavia il tradizionale modello agro-industriale basato sul conto-terzismo e sul contributo PAC ha prodotto un’economia che copre a malapena i costi ed un impoverimento della sostanza organica nel terreno che non supera ormai l’1% . Nel progetto di Parco Agri-Cultura, il ripensamento del tradizionale modello agro-industriale si sposa all’obiettivo di valorizzazione un territorio che, a fianco alla antica vocazione contadina, conta importanti preesistenze storico-culturali (ville, giardini, chiese, ecc.), conta suggestioni paesistico-ambientali confermate da appassionati del trekking e della bicicletta ed una serie di attività che orbitano nel campo della cultura, del tempo libero e della buona e sana alimentazione. Un Parco fortemente innovativo perchè non nasce per decisione pubblica ma dalla iniziativa dei privati, dunque dal basso (bottom-up). Il percorso è iniziato circa un anno fa ed ha via via coinvolto titolari di aziende agricole, piccoli imprenditori, attività commerciali e residenti della zona. Dopo una serie di incontri preliminari ha preso avvio la fase di costruzione del progetto con la raccolta-dati attraverso apposite schede rivolte sia direttamente alle aziende che alle attività private e agli enti locali. Al momento si sta completando la raccolta-dati inerenti le previsioni dei PRG per le aree di pertinenza. Successivamente lo studio di analisi territoriale riguarderà: - la identificazione delle proprietà, la consistenza dei fondi e del patrimonio edilizio; - i capisaldi storico-architettonici presenti; - le vocazioni agrario-colturali e le caratteristiche pedologiche e paesaggistiche dell’area; - la determinazione dei vani e volumi edilizi disponibili, anche in rapporto al loro stato di degrado, per eventuali attività di cui poter eventualmente prevedere l’insediamento (produttive, turistiche, di accoglienza, ecc); - la comprensione della pr esenza umana nell’area e della sua distribuzione e occupazione; - la rete viaria, sentieri, spazi pubblici o di uso collettivo; - attrezzature pubbliche e/o di uso collettivo-sociale; - spazi sportivi, scolastici e per la formazione (anche di avvio al lavoro) e laboratoriali presenti e potenziali; - aree idonee per attività potenziali per il tempo libero;
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Il primo incontro si è svolto il 16 dicembre 2016 presso l’agriturismo “Il Confine”. In
quella occasione fu fatta la scelta emblematica di presentare
l’attività del laboratorio di tessitura “La Tela” (di Maria Giovanna
Varagona) che nasce a Macerata ed oggi ha sede presso il B&B “Gli
antichi gelsi”, nella locale Contrada Schito. Il laboratorio
organizza da oltre venti anni corsi di tessitura tradizionale e propone
la riscoperta delle trame e dei tessuti della tradizione marchigiana
attraverso antichi telai. Per la loro presenza in quel territorio,
oltre a “La Tela” e agli “Antichi Gelsi” meritano di venir menzionate le
seguenti attività: - un campo da Golf; - un’azienda agricola con annesso punto vendita di prodotti bio; - un ristorante che propone una cucina tradizionale rivisitata ed utilizza prodotti “a km zero”; - un laboratorio di produzione e commercializzazione di insaccati; - un agriturismo a “km Zero”. Nell’area
interessata inoltre sono presenti le ville storiche Castiglioni,
Magnalbò (Villa Centofinestre), Carnevali, Raffaelli, Pietra Melara,
Appignanesi, Monti (Valcampana). Il territorio individuato ricade in
due GAL (Colli Esini e Stella dei Sibillini) che fanno riferimento alle
rispettive Unioni Montane ed è interessato da un PIL (Progetto
Integrato Locale) in fase avanzata di redazione nel cui ambito intende
collocarsi la presente proposta di Parco Agri-Cultura. Con l’Unione
Montana Valle del Potenza è stata avviata una interlocuzione per
intrecciare gli obiettivi del Parco con la programmazione pubblica. In
particolare, i percorsi di mountain bike che ricadono nel territorio
del Parco Agri-Cultura (vedi file allegato) sono una tessera del mosaico
più grande rappresentato dalla proposta progettuale che avanza l’Unione
Montana Valle del Potenza in relazione al bando recentemente pubblicato
dalla Giunta Regionale delle Marche. Nel contesto innanzi descritto
la proposta si iscrive perfettamente la rete di percorsi cicloturistici
che potrebbe snodarsi lungo carrarecce e strade vicinali che lambiscono i
luoghi significativi sopra descritti (ville storiche, B&B,
Agriturismi, punti vendita “a km Zero” delle aziende agricole, campo di
Golf, ecc…) e che, oltre a valorizzarli, costituirebbero un raccordo
funzionale prezioso tra percorsi montani e percorsi costieri. Un
passo ulteriore sarà rappresentato dall’Accordo Ambientale d’Area,
strumento al quale le aziende locali pensano di affidarsi per la
redazione di un piano di riconversione ambientale e produttivo da
proporre alla Regione nell’ambito dei prossimi bandi previsti dal PSR
(Piano di Sviluppo Rurale). Intanto si è costituito nei giorni scorsi
presso il country house del Golf di Botontano, nella tenuta dei
marchesi Castiglioni, il direttivo del Parco. Ne fanno parte: Enrico
Rossetti, Francesco Saverio Castiglioni, Olga Magnalbò, Fabrizio Nardi,
Ernesto Marchegiani, Simona Vincenzetti, Enzo Buongarzone, Paolo
Appignanesi (segretario e tesoriere), Gianfranco Borgani, Pierluigi
Scrivani, Maria Giovanna Varagona. |
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31/05/2018 23:09:38 |
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