Perugia
ha sentito sempre un pò 'suo' Giacomo Leopardi, dunque Recanati e
Macerata come proprie città d'affezione. A sostenere la 'maceratesità'
nel cuore e negli studi del capoluogo umbro tanti intellettuali e
docenti marchigiani. Al Liceo Classico 'Mariotti' di Perugia,
ad esempio, nella stagione calcistica (di grazia) 1966/'67 che vide il
Perugia andare in serie B a 'scorno' della super Maceratese di Turchetto
e Dugini il maceratese prof. Nello Carini, tifoso biancorosso, ci
faceva 'leggere' in classe sulla 'Gazzetta dello Sport' le cronache
della gesta degli undici di Giammarinaro che nel girone d'andata non
sembravano avere ostacoli.

Il tavolo dei relatori: Pier Giorgio Giacchè, Cecilia Cristofori, Lucio Biagioni, Massimo Bucchi, Gerardo Gatti
Nel
nome del Grande Recanatese, inoltre, era stato 'intitolato' il giornale
studentesco del Liceo: un vero cult nel panorama scolastico
dell'Umbria. “Lo Zibaldone” nato nel 1952 venne diretto da Eugenio
Spagnoli che morendo di lì a poco tragicamente 'offrì' indirettamente
l'immortalità al foglio. Per ricordarlo, la famiglia del giovane
Spagnoli -titolare della celebre omonima industria- mise infatti a
disposizione in modo illimitato il finanziamento necessario per mandare
in stampa “lo Zibaldone”. Sollecitando anzi alle varie redazioni che si
succedevano negli anni, il rispetto della qualità e un numero crescente
di uscite. Da giornalista, con oltre 4 decenni di esperienza, non avrei
conosciuto mai più un'opportunità simile rispetto a quella che vissi
come redattore e poi direttore de 'Lo Zibaldone' nel biennio '67/'68:
nel comitato direttivo c'era pure la 'maceratese' prof. Silvia Ferretti,
docente di estetica alla facoltà di Scienze della Comunicazione
all'Unimc.

In prima fila, secondo da destra, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali
Un
giornale che tuttavia non si è perso pur dopo l'eclisse negli anni
seguiti alla Contestazione studentesca ritornando da 10 anni al centro
del dibattito interno del liceo perugino, come ha detto il preside
Maiolo che l'altro giorno è intervenuto con i suoi studenti alla
presentazione a Perugia di un monumentale tomo per i tipi di 'Futura
edizioni'. Ancora una reminiscenza leopardiana “Sempre caro ci fu lo
Zibaldone” per il titolo di questa fortunatissima raccolta storica: dal
1952 al 1969 (l'ultimo anno del 'grande' Zibaldone) a cura di Patrizia
Brutti e Giorgio Panduri, anch'essi redattori del mitico 'foglio'. In
precedenza un'altra pubblicazione, non così completa nella
documentazione, aveva raccolto intorno agli anni 80 gli 'annales' de Lo
Zibaldone. Un volume accolto con grande favore ed andato praticamente
esaurito.
'L'immortalità' al giornale 'leopardiano' verrà in ogni
caso assicurata dal museo del Liceo cui sono stati consegnati 60 clichet
lignei dell'epoca e la copia digitale di ciascun numero e sopratutto
dalla Biblioteca comunale 'Augusta' che conserverà le copie originali a
testimonianza della storia di una classe dirigente che si è fatta onore
in Umbria ed in Italia. Due ministri della Cultura, Domenico Fisichella e
Giuliano Urbani, sindaci del capoluogo, presidenti di istituzioni,
assessori regionali, protagonisti nelle professioni e 'firme' del
giornalismoi sono stati, via via, inesorabilmente 'direttori de Lo
Zibaldone'.

A
quella scuola si è formato anche una delle firme più prestigiose del
giornalismo, Massimo Bucchi (La Repubblica) che disegnò due 'testate'
del giornale scolastico e ci scrisse a cavallo tra gli anni '50 e i '60.
“Quelli di Perugia sono stati gli anni determinanti della mia
formazione nell'eterno girovagare della mia famiglia da una parte e
l'altra del Paese, tanto che io mi definisco Apolide italiano.
Pochi anni, non più di quattro, ma decisivi. Lo Zibaldone è stato al
centro di questa mia educazione al giornalismo: era una sfera di
cristallo affascinante e piena di insegnamenti. Molto devo a questo
giornale” ha detto Bucchi in occasione del 'lancio' del libro che mostra
in copertina un suo disegno della Fontana Maggiore. Tanti sono
intervenuti all'auditorium S.Cecilia dove si è tenuta la cerimonia: il
sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali; l'assessore regionale alla
Cultura, Fabrizio Bracco, l'ex sindaco di Perugia ed assessore regionale
alla Cultura Gianfranco Maddoli, l'ex assessore provinciale Enzo
Santucci (gli ultimi due ex redattori del foglio 'mariottino'). In sala
pure Nicoletta Spagnoli, titolare della 'Luisa Spagnoli', nipote di
Eugenio: un filo affettivo che non si è perduto.

Alla
tavola rotonda di presentazione, introdotta e coordinata brillantemente
dal capo Ufficio Stampa della Regione Umbria, Lucio Biagioni (un altro
dei redattori 'storici') hanno partecipato con Bucchi, la sociologa
Cecilia Cristofori ed altri due direttori de 'Lo Zibaldone': il docente
universitario Pier Giorgio Giacchè e l'avv. Gerardo Gatti che aveva
curato la prima raccolta. Gatti ha introdotto doverosamente nel suo
intervento un grande 'maceratese' d'adozione, il cui ricordo ancora
vive nella scuola di questa provincia che lui, da provveditore negli
anni post bellici, ricostruì e riorganizzò egregiamente. Il dottor Aldo
Tornese -che finì la sua eccezionale carriera come presidente di
sezione della Corte dei Conti- dopo aver retto così bene il
Provveditorato di Macerata, venne promosso ed inviato al vicino
capoluogo dell'Umbria. E qui, fra tanti problemi, si trovò con la
'grana' “Zibaldone'. Che era accaduto? Nel 1959 precedendo di 7 anni il
caso de 'La Zanzara' (la pubblicazione di un articolo sulla sessualità
dei giovani) che avrebbe aperto le porte alla Contestazione Studentesca,
il giornale del Liceo Classico di Perugia aveva 'strillato' in prima
pagina un 'pezzo' sul controllo delle nascite. Suscitando subito le
proteste dell'arcivescovo mons. Parente -sarebbe diventato cardinale-
che coinvolse il preside e il provveditore. Per lo Zibaldone si paventò
la chiusura. Fu un momento solo però, perchè la nerissima prospettiva
venne fugata dal 'maceratese” dottor Aldo Tornese -con questa terra,
fino all'ultimo, lui ha tenuto rapporti costanti ed affettuosi con
tanti. Il provveditore convocò tutti nel suo studio, parò a lungo, poi
ordinò al vicino bar vermuth e pasticcini. Con un brindisi venne
'firmata' la 'pax'. Il caso perugino sarebbe servito poi al dottor
Tornese a 'salvare' anche i redattori de 'La Zanzara' finiti in
Tribunale. Lui, che dopo Perugia era stato nominato a Milano (sarebbe
andato poi di Roma), con la sua testimonianza appassionata fece di fatto
'assolvere' il 2 aprile 1966 i ragazzi del giornale del Liceo Parini.

L'intervento di Massimo Bucchi
Insomma
tante suggestioni, tanti nomi ed una storia d'Italia nel crocevia di un
giornale scolastico il cui fascino resta. Tanto che c'è stata anche
un'unanime 'riabilitazione', a distanza di 43 anni, a conclusione del
lancio di 'Sempre caro ci fu Lo Zibaldone'. Ha riguardato chi scrive,
privato nel corso di una riunione 'bulgara' (guidata da Lucio Biagioni,
Giorgio Panduri ed Enzo Santucci) dalla direzione del giornale a causa
di 'posizioni moderate' espresse in occasione dell'occupazione del Liceo
Classico nella primavera del '68. Cacciato anche dalla redazione, a
ludibrio ulteriore la mia firma venne storpiata. Così come quella della
'maceratese' Silvia Ferretti, l'unica ad aver difeso le mie ragioni
nella 'congiura' di redazione. Eccessi sessantottini ma poi ... amici
come prima e con l'incubo dell'incombente esame di maturità ancora non
riformato, tornammo quieti alle leopardiane 'sudate carte'. Per quanto
mi riguarda Lo Zibaldone mi fece vedere chiaro il mio futuro. Dopo il
'siluramento' e dopo la Maturità, passai infatti stabilmente a 'La
Nazione' di Firenze. Tuttavia ancora mi chiedo se il giornalismo per me
(e sopratutto per i miei lettori) sia stato un bene o un male...
Per gentile concessioni di www.cronachemaceratesi.it