Il dottor Mariano Cingolani è stato consulente del gip anche nel caso di Meredith Kercher a Perugia
L’agonia di Pamela Mastropietro potrebbe essere durata qualche diecina di minuti: le due coltellate che l’hanno raggiunta al fegato non erano di per sé mortali (come infatti sostengono i due legali di Innocente Oseghale) ma lo sono diventate in mancanza di assistenza. La diciottenne è deceduta verosimilmente per choc (colpita pure alla testa) e dissanguamento. Il ferimento è avvenuto tra le ore 11 e le ore 17 del 30 gennaio. Il tempo impiegato per disarticolare il corpo? “Con strumenti adeguati ed ambiente adeguato almeno tre ore” è il parere del il direttore dell’istituto di Medicina legale di Macerata, dottor Mariano Cingolani. Che si è interessato pure di altri casi clamorosi come consulente del gip: tra questi l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia.
E c’è di più. Secondo il perito settore, a disarticolare il corpo di Pamela (in dieci pezzi) è stata senz’altro una persona esperta ma non necessariamente un esperto di dissezione umane: anche qualcuno abituato con gli animali potrebbe essere stato in grado di fare una simile operazione”.
Intanto ieri a Macerata lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha tenuto un incontro pubblico sul caso di Pamela, dopo aver celebrato lui arcivescovo della chiesa ortodossa acefala, una messa in suffragio. E questa sera incontro con la testimonianza di Marco Valerio Verni, lo zio di Pamela. Partecipano trea gli altri il questore Antonio Pignataro e il sindaco Romano Carancini.
Intanto si attendono anche i risultati dei Ris. Sul corpo di Pamela tre tracce di Dna: dello stesso Innocent, di un taxista, e di uno sconosciuto.
PORTO RECANATI/IL POZZO DELL’ORRORE. Procedono le indagini sui 25 ossa trovate nel pozzo all’ombra dell’Hotel House. Svolte le prime radiografie: appartengono a due persone (un adolescente ed un bimbo) morte tra due e 15 anni fa. E Comeyi, la quindicenne bengalese residente ad Ancona della quale non si hanno più tracce, è scomparsa nel 2010 proprio nei pressi dell’Hotel House dove si era recata per andare a far visita al proprio fidanzatino, anch’egli bengalese, che ha lasciato l’Italia qualche anno fa. L’inchiesta si presenta difficile anche per il tmepo trascorso, il deterioramento in acqua dei resti e la loro scarsità: un corpo umano consta di 110 ossa rispetto ai 25 risultati appartenere a due soggetti diversi. |