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Liana Maccari |
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Prima ho letto la recensione, dopo ho visto il film: La forma dell'acqua, diretto da Guillermo del Toro - The Shape of Water 2017 - film drammatico/thriller per alcuni,fantastico/sentimentale per altri. Durata 2h e 3 m. Per adulti e ragazzi. E siccome il sapiente recensore Gabriele Gimmelli scrive di avere pianto tanto su questo film, "parlo proprio di lacrime, di un pianto liberatorio", ho pensato che, sapendolo, avrei evitato ogni commozione mentre avrei visto in tralice tutto il ricco substrato di opere citate, del genere: "Mostro della laguna blu". La recensione scientifica di Giacomo Moro Mauretto, nel sito pikaia.eu, esplica la curiosita` della possibile esistenza del protagonista del film, nella varieta` dell'evoluzione: "E` un pesce? E` un rettile? E` un tritone?" e, argomentando con chiarezza e scienza, nega ogni possibile forma umana di un pesce, in quanto solo la terra ha esercitato le nostre gambe e solo gli alberi ci hanno necessitato di braccia e mani e dita, compreso l'utilissimo pollice! E non solo di questo disserta l'ispirato biologo. Amici alberi! Se nel film non ci sono alberi, non mi commuovo di sicuro! Invece no. E` cosi` attuale la storia immaginaria di un mostro, un diverso, rinchiuso in un acquario, nonostante sia ambientata a Baltimora nel 1962, dentro la guerra fredda! Ormai tutti noi siamo affacciati, coi nostri lineamenti deformi, allo schermo di plexiglass dei nostri monitors e devices...Rinchiusi, spiati, incompresi, processati...Come accade ai piu` visionari, ai piu` semplici, ai piu` puri film fantastici, diventano epocali, segno e simbolo della condizione umana. E allora, volutamente, l'ho letto in un'altra chiave, che e`entrata nella serratura con facilita`, senza forzature, e prego percio` il lettore di non volermene, perche`la forma dell'acqua e`quella del contenitore in cui la si versa, ed io usero` ora questo antico religioso graal che e' la settimana santa, ma tu potrai riversarla in tutt'altro contenitore e sara` pura, densa, misteriosa acqua. L'uomo pesce e` un'immagine cristologica, l'eterno ritorno di quel crocifisso che aveva sulla sua testa la sua condanna, ed era precisamente la parola "pesce", in greco "ichtys", acronimo delle parole:"Iesu Chistu Theos yios soteros", Gesu` Cristo, figlio di Dio, salvatore. E l'acquario e` la settimana santa: l'arresto dell'innocente, la fustigazione, la coronazione di spine, la passione, il processo, la condanna a morte, nella santita` dell'acqua. E` prigioniero nel tempio che per gli Americani e` sempre e solo un sacro laboratorio scientifico, dove si entra dopo abluzioni e purificazioni senza fine, e si rimane in assoluto silenzio al cospetto dei Sommi Sacerdoti, a meno di non dover rispondere alle loro domande. L'aria fuori e` quella tagliente della guerra fredda, che fa stare tutti col bavero alto, che porta al vertice I nazisti della cia, e avvantaggia, nella graduatoria degli inservienti, il personale muto dalla nascita.
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Neanche l`anfibio chiuso dentro la sua vasca di Guantanamo puo` parlare.
La sua effigie e` un cumulo di vesciche e striature, quasi il seguito
della "Passione di Cristo" di Mel Gibson, con la variante attuale che le
torture riguardano in primis l'immagine, ed eccolo! E` deprivato
dell'identita`, della faccia, della pelle, dell'appartenenza e dei
diritti dell'umanita`, persino dell'identita`sessuale che non si nega
neanche alle bestie e ai mostri! Del resto, quante volte, nei
database del nazismo, ricorreva l'espressione:"frocio" o "androgino", o
altre di peggior conio, come estrema tortura, non certo come
riconoscimento di diritto! E poi:"viscido...serpente...scabroso..." A
credere a quei database l'Europa dell'Ovest e dell'Est era popolata di
esseri simili all'anfibio del film, interpretato da Doung Jones. Viola,
pitonato, cicatrizzato male, e` vittima di ogni ferita letale alla sua
indifendibile esistenza:"mentendo diranno ogni male contro di lui" per
citare le sacre scritture, persino il sospetto che mangi...I gatti! Questa e accuse anche peggiori colpirono I primi cristiani e le loro comunita`, per secoli, finche` non le ribaltarono. Sospetti
oripilanti! Mentre I ristoranti cannibali della California, chiusi
pochi mesi fa, vedi su Internet, frequentati da stelle di prima
grandezza, sono solo un fatto di moda, con una sua persistenza dovuta al
rispettatissimo giro d'affari. Infine lei, la muta donna delle
pulizie, e noi donne sperimentiamo ogni giorno che siamo decadute al
ruolo servile, nell'era dell'acquario, nel film si chiama Elisa
Esposito, (arrivata forse dall'Italia, con qualche ondata di migranti),
interpretata da Sally Hauwins, di una bravura che lascia senza parole e
fa del silenzio il canale di espressione del film, quello in cui passano
tutti I pensieri e le diverse emozioni e le infinite letture. E` lei la
muta Maddalena, rifiutata da sette mariti, e il film sugli uomini e'
onesto: sono tutti cosi`, non se ne salva nessuno, normalmente sono
mostruosi. Quando il maestro crocifisso le dice che l'ama, con uno
sguardo, con un bacio, capisce che e` vero e fugge con lui. Il mistero della morte e resurrezione e` poco razionalmente comprensibile, anzi, diciamolo, e` del tutto paradossale! Pero`
l'amore e' fede. La Esposito e`una che nel silenzio ritrova la fede. Ci
si innamora sempre di un "altro", come la Bella e la Bestia. Capisci
che e` amore quando ritrovi il tuo vero respiro, quello di cui il
sistema ti aveva mutilato. Cosi`, al termine della settimana santa, alla
muta, fuggita con l' uomo pesce, nelle acque libere e infinite, o forse
sporche e mortali, si riaprono le branchie: finalmente respira! Fuori
dall'acquario e` la salvezza, la vera vita per cui e` stata creata. Consigliato
per venerdi` e sabato prossimi, con l'invito a vedere, nella
protagonista, non una donna degli anni '60, ma la proiezione
cinematografica del compito femminile di ripulire in religioso silenzio
gli sporchi database che imprigionano, mortificano, mostrificano
l'umanita`. E`programmato al Multiplex delle Stelle di Campolungo. Ha
vinto il Leone d'Oro per il miglior film alla 74° Mostra internazionale
d'arte cinematografica di Venezia.
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30/03/2018 19:54:15 |
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