Il giorno non lo ricordavo e ammetto ho dovuto consultare gli archivi che internet offre. Era il 2 Febbraio di 21 anni fa. Era l’anno del ritorno del Perugia in serie A, condotto da Giovanni Galeone. Quel giorno però in panchina il maestro friulano (ancora oggi legatissimo e consigliere fidato di Max Allegri) non c’era. Era Nevio Scala, allora tra i mister di maggior successo, ad allenare un Grifo a forte rischio retrocessione -che poi avvenne all’ultima giornata, nella fatal Piacenza: al “Curi” arrivava l’Inter di Djorkaeff e Paul Ince.
Ma andiamo a leggere la cronaca, in diretta, di quel match ad alto rischio per i Grifoni....la partita scorre senza emozioni e il pareggio a reti bianche ne pare la ovvia conseguenza. La prova provata è la mossa che Scala ordina a pochi minuti dalla fine scatenando le ire del pubblico. Viene richiamato in panchina l’elemento di maggior classe, Max Allegri, ed entra al suo posto un giovanissimo Gennaro Gattuso. Boato di stupore dello stadio quando lo speaker annuncia il cambio. Tanto che in curva Nord si nota un evidente chiacchiericcio tra tifosi: ”Ma chi è sto Gattuso?!” Come si fa a togliere Allegri per costui!” e tanti altri impietosi commenti sulla falsariga.
In molti però si dovettero ricredere quantomeno per la veemenza e la rabbia agonistica che quel giovane di belle speranze mostrò in quei pochi minuti. Per Ringhio se non fu quello l’esordio in A...poco ci manca. Tra qualche giorno di nuovo difronte, stavolta da avversari, il celebre Max e l'altrettanto celebre Rino: due colossi (eterni) dell'Italia calcistica. Allegri ancor più da allenatore che da giocatore, seppur ottimo (tuttavia allenare la Juventus è pur sempre la vetta per qualsiasi addetto ai lavori).
Chissà se all'ombra del Perugia quel lontano ricordo, per Allegri e Gattuso sarà argomento nell’usuale scambio di saluti prima di Juve-Milan la sera del Sabato Santo, a Torino il prossimo 31 marzo.
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