Macerata- Siamo alle fasi conclusive del processo a carico
di Innocent Oseghale, presunto autore dell'omicidio della diciottenne
romana, Pamela Mastropietro.Durante l'udienza, davanti la Corte D'Assise, sono state esposte le tesi
del Sostituto Stefania Ciccioli e del Procuratore Capo, Giovanni
Giorgio.
"Il DNA di Innocent Oseghale era presente sul corpo di Pamela.
L'imputato ha lavato i resti della diciottenne con la candeggina per
cancellarne ogni traccia, ma all'interno della cervice uterina è stato
ritrovato lo sperma appartenente all'imputato. Il quale ha approfittato
delle condizioni psichiche e fisiche della ragazza in cambio di favori
sessuali".
"Come sappiamo"-continua il Pm Stefania Ciccioli- "Oseghale alle 14.00 è
uscito dalla propria abitazione per recarsi ai Giardini Diaz a vendere
la droga e una volta che ha chiuso la porta dell'appartamento, ha dunque
segregato in casa Pamela, che voleva prendere il treno per ritornare a
Roma.
C'erano due treni che avrebbero potuto riportarla a casa.
Oseghale, nelle sue dichiarazioni ha mentito, deturpando ancora una volta il corpo ed il ricordo della diciottenne.
L'imputato ha lavato e completamente esanguato il corpo di Pamela.
Anche durante l'autopsia, il medico legale Cingolani ha affermato che
non è riuscito a prelevare il sangue nemmeno spremendo gli arti
inferiori rimasti solo ossa".
Di fronte a questa tesi del Pubblico Ministero, la mamma di Pamela, Alessandra Verni e' scoppiata in lacrime. Da
oarte sua il dottor Giorgio ha sottolineato il concetto come Pamela
fosse per il giovane nigeriano uno strumento per soddisfare i propri
desideri sessuali e quelli dei suoi amici e conoscenti connazionali.
" Quel giorno Oseghale ha fatto tredici!"- afferma il Procuratore -
"Mentre stava vendendo la droga, gli si presenta davanti questa bella
ragazza, e dunque in assenza della sua compagna, ha approfittato della
situazione usando Pamela per fini sessuali e non solo.
Questo dato è rilevato dalle dichiarazioni dei teste Marino e Giardini e
dalle conversazioni in dialetto Isciam, tradotte in italiano, tra
Desmond Lucky e Lucky Awelima.
L'imputato si è approfittato delle condizioni di Pamela, che dopo
essersi iniettata la dose era sotto torpore. Dopodiché ha spogliato la
ragazza ed ha potuto constatare che Pamela aveva alcuni nei sulle spalle
e su i seni, poi ha avuto con la stessa un rapporto sessuale completo
non consenziente.
Oseghale, durante il rapporto, avvenuto all'interno dell'appartamento di
via Spalato 124, non ha usato il preservativo, nonostante che la
giovane avesse con se quelle precauzioni e quindi non gli interessava
niente di Pamela, nemmeno che rimanesse incinta. La ragazza era per lui
solo un oggetto. Per tali motivi, che si uniscono all'omicidio, ovvero
alle coltellate inferte al fegato, deprezzamento e l'esanguamento del
corpo di Pamela, la procura chiede alla Corte D'Assise l'ergastolo nei
confronti dell'imputato, ed inoltre 9 anni e tre mesi di reclusione per
il reato di violenza sessuale e ai sensi dell'art.72 del Codice Penale,
l'isolamento diurno per 18 mesi. Infine Oseghale non merita le
attenuanti generiche per motivi di calunnia nei confronti di Desmond
Lucky e degli agenti penitenziari di Ancona, da lui accusati di averlo
maltrattato fisicamente."
Dopo la pubblica accusa, e' stata la volta delle parti civili.
L' avvocato Buongarzoni che assiste il Comune di Macerata, ha richiesto
un risarcimento danni per la città. Considerata causa del comportamento
di Innocent Oseghale, come un luogo insicuro. Il legale, inoltre, ha
affermato che la condotta dell'imputato, ha scatenato la reazione di
Luca Traini, generando ancora di più le politiche di contrasto e il
movimento delle associazioni contro la violenza sulle donne.
Per l'avv. Andrea Marchiori, legale di Massimo Potenza, proprietario
dell'appartamento in via Spalato 124, "Oseghale usava l'appartamento
come luogo di spaccio.
"Questa abitazione resterà per sempre lo scenario di un efferato delitto.
All'interno dell'immobile è stata violentata, sottoposta a sevizie,
depezzata, disarticolata, disossata ed esanguata, Pamela Mastropietro.
Le dichiarazioni del teste Vincenzo Marino sono vere. Solo Oseghale ha
potuto raccontare determinati particolari, come lei avesse battuto la
testa contro il seggiolone.
Tale situazione manifesta una mafia silente.
Una fama criminale che è diffusa in altri territori, la mafia nigeriana.
Tempo fa aTorino c'e' una lotta tra due gruppi criminali appartenenti a questa organizzazione.
Per questi motivi, i proprietari Potenza vogliono sapere se il loro
appartamento fosse stata una delle sedi della mafia nigeriana.
È chiaro che Pamela non è morta per overdose, ma a causa dei due colpi
inferti all'addome con un arma da punta e taglio e stando alle analisi
erano ferite vitali. Richiedo quindi il dissequestro dell'appartamento'.
Ha continuato l'avv. Marchiori: "
Nel cuore del proprietario e nel mio ci sono i familiari di Pamela, la
mamma, il papà e lo zio, quindi concludo sperando che l'imputato venga
condannato all'ergastolo. " L'avv. Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale della famiglia, ha sottolineato tali legami. E ha ringraziato il Presidente della Corte d'Assise e la Procura.
"Abbiamo fiducia nelle istituzioni. Cercherò di parlare lo stretto
necessario, sperando di essere chiaro possibile perché un avvocato ha il
dovere di farsi capire dal giudice. È impossibile non evidenziare i
demoniaci fatti, le azioni malvagie. Questi gesti non possono essere
ignorati affinché non vengano un giorno emulati. Vorrei cominciare la
mia arringa ricordando Pamela, una ragazzina di 18 anni, violentata,
disarticolata, esanguata e messa in due valige. Pamela era una di noi.
Aveva una famiglia, che non le faceva mancare l'affetto nonostante che
avesse i genitori separati.
Pamela aveva dei valori. Non era una poco di buono, non era una tossica come era stata descritta da alcuni giornali.
Ricordiamo che Pamela, quando era nella struttura chiamò gli operatori
per salvare la vita alla sua compagna di stanza si era tagliata le vene.
A 16 anni quasi 17, incontra un ragazzo più grande di lei.
Voleva farlo uscire dal tunnel della droga, ma ci è finita dentro,
arrivando all'eroina e al tempo stesso cresceva in lei, il disturbo
borderline.
L'andamento della patologia porta un disturbo della personalità cronica.
I genitori si sono rivolti alle strutture e viene inviata alla Pars di Corridonia, 18 ottobre 2017.
Pamela aveva momenti di lucidità e le sue capacità di controllo erano molto deboli.
Dopo quattro mesi, si allontana dalla struttura.
Ci aspettavamo un'indagine sul perché questa ragazza, senza soldi e
cellulare si sia allontanata e per quale motivo non si sono rivolti
all'amministratore di sostegno rappresentata in via esclusiva alla nonna
materna.
Allontanatesi dalla comunità arriva a Corridonia. Ha fatto sesso con due
uomini, ma non ha percepito soldi. Questi, abusano di una ragazza con
una minorata difesa.
Pamela manifesta un chiaro peggioramento della sua condizione psichica.
Ricerca la sostanza stupefacente e si affidandosi a persone estranee.
Non aveva capacità e tali condizioni sono evidenti ed osservabili da chi
ha avuto un colloquio con la ragazza, compreso l'imputato.
Pamela si è allontanata dalla comunità e quindi c'è da rivalutare anche l'operato all'interno della stessa.
Pamela assumeva gli psicofarmaci ed il consumo degli alcolici offerti
dai due uomini che ha incontrato nel tragitto, ha contribuito a
peggiorare la sua situazione.
Pamela, il 30 gennaio 2018, non era completamente lucida e aveva uno
stato di minorata difesa, anche quando ha incontrato l'imputato.
Chi è Oseghale? Un nigeriano che è venuto in Italia mentendo fin da
subito. Sostiene di essere figlio di un esponente politico EICN.
Nel 2012, gli viene ucciso il padre dagli oppositori politici.
Dalla Nigeria, viene in Italia e richiede asilo politico, era presente
nell'elenco di "Macerata Accoglie"e nonostante ciò, nonostante i
benefici di questo processo, l'imputato si dedica allo spaccio di
stupefacenti e viene condannato all'espulsione dal paese. Ma Oseghale,
dopo mesi era ancora qui. Fatalità o forse negligenza pagata a caro
prezzo da altre persone.
L'imputato parla e comprende la lingua italiana.
Stando in Italia dal 2014, la nostra lingua grazie ai corsi dovrebbe conoscerla e comprenderla bene.
Lo stesso vale per Lucky Desmond e Lucky Awelima.
Ritornando a Pamela, il cadavere è stato disarticolato in maniera
corretta. Scuoiata anche a livello delle cosce. Il collo non è stato
trovato.
Lo scheletro vertebrale è completo. Grazie di averlo lasciato intatto, signor imputato!
Tutte le parti del cadavere, compresi i genitali sono stati accuratamente lavati.
Vi prego signori della Corte quando discuterete la sentenza di tenere presente le immagini dei resti di Pamela.
Sul braccio sinistro della ragazza c'era un segno di puntura. Ricordiamo
che la siringa non è stata mai trovata e sull'arto c'era il segno di
una presa, che sia stato l'imputato o una terza persona ad aver
iniettata la dose di eroina?
Mi sono rimaste impresse le parole del prof. Cingolani su i
deprezzamenti negli ultimi 50 anni. Nel mondo sono ci sono stati 350
deprezzamenti, di questi 30 sono stati disarticolati e 16 erano simili
al caso di Pamela.
Pamela, dice il prof.Cingolani che è un caso unico perché l'imputato gli ha tagliato la testa.
Mai vista una cosa del genere!
Il pube e i seni di Pamela sono stati completamente esportati.
L'autore oltre all'abilità manuale, ha avuto un'abitudine olfattiva e visiva.
Se l'avuta forse non è un essere umano oppure è abituato.
Semplice fatto che i suoi connazionali dissero che l'imputato lo aveva fatto altre volte, su altre donne, in Nigeria.
Pamela, nel primo accoltellamento avvenuto a cuore battente, non ha ricevuto nessun soccorso.
Le consulenze escludono nella maniera più assoluta che la ragazza sia morta a causa di overdose.
Pamela non era dissuefatta dalla sostanza stupefacente e al momento del
decesso l'eroina era in fase di smaltimento e anche la consulente della
controparte è d'accordo su questo.
Dalle analisi, emerge che Pamela aveva assunto due mesi prima le
sostanze oppiacee, ma se era all'interno della Comunità Pars, come ha
fatto a prendere la droga se all'interno della struttura non deve
circolare? Ricordiamo che un signore in un'altra struttura sempre della
Pars è morto per overdose.
All'interno della Pars avvenivano incontri con altri ragazzi, che con
alta probabilità portavano all'interno della struttura le sostanze
stupefacenti.
Pamela non era affetta da patologie fisiche e questo lo dimostra le
analisi della ragazza che ha svolto prima di entrare all'interno della
Comunità Pars.
Un'altra cosa che da parti civili ci piacerebbe sapere come può
permettersi Innocent Oseghale di essere difeso da due avvocati e avere
cinque consulenti legali?
Ritornando a Marino, come faceva a sapere che Pamela aveva addosso
alcuni nei e la collanina d'oro regalata dalla mamma raffigurante la
Madonna? Inoltre, come faceva a conoscere la stanza e il seggiolone dove
ha battuto la testa Pamela a seguito dello schiaffo dato probabilmente
da Lucky Desmond che era in casa di Oseghale? A testimoniare la sua
probabile presenza, sono le celle telefoniche.
Pamela non poteva aver pagato la sostanza con i soldi. Come poteva aver
pagato l'eroina quando in realtà non aveva il denaro a sufficienza per
la dose. Ecco che come afferma il teste Marino, cede a Desmond Lucky la
sua collanina d'oro.
Chi può aver raccontato questi particolari se non Oseghale stesso, per giunta in lingua italiana?
Che fine ha fatto Michela Pettinari, l'ex compagna di Innocent Oseghale?
Perché aveva cambiato residenza? Dai movimenti di denaro della stessa
Pettinari emerge che da gennaio 2015 non ha fatto la denuncia dei
redditi.
Gli unici dati nonostante fosse nulla tenente ha compiuto operazioni di denaro inviate dallo stesso imputato.
L'imputato vuole pagare per i crimini commessi, che allora paghi per
tutti i reati che ha commesso e le sue scuse ai genitori vengono
rispedite al mittente.
A voi signori giudici chiedo che sia data una sentenza.
La giustizia rappresentata da una dea che sugli occhi ha benda, mi
auguro che voi giudici con gentilezza la prendete per mano e a guardate
negli occhi due genitori distrutti, una famiglia distrutta, una comunità
distrutta.
Solo voi giudici potete fare giustizia."
La prossima udienza si tiene mercoledì 15 prossimo dalle 9.30, saranno
ascoltati i legali della difesa,. Il 29 maggio e' peevista la sentenza.
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